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La pesca a bolognese con piombatura secca (torpille o pallettone?)

Cercando di catturare pesci che si alimentano sul fondo, per il finale usiamo una piombatura secca. Due i tipi di zavorra: torpille o pallettone.

In questo articolo vogliamo farti conoscere questi piombini, spiegandoti le differenze d’uso. Per carità, non sarà di certo la bibbia della pesca a bolognese ma soltanto un piccolo capitoletto del nostro Blog di PESC.IT. Articolo che dedichiamo a chiunque sia curioso di conoscere caratteristiche specifiche delle piombature secche per poi, magari provarle in pesca, sia in acque interne che in mare.

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La pesca a bolognese con piombatura secca: la torpille

La torpille (italianizzata “torpilla” da alcuni) è la più usata tra le piombature secche. Ricordati che andrà montata con la “punta” verso l’alto per garantire la massima stabilità del complesso pescante. Si presenta come un piccolissimo siluretto a goccia allungata; è realizzata per tornitura (le più belle) o per fusione del piombo (comunque valide), e forata per il lungo. È scorrevole sulla lenza e dunque ha bisogno di un fermo inferiore su cui battere per restare in posizione. Le torpille un po’ più evolute sono attraversate da un tubicino di plastica nel quale passa la lenza. La presenza del tubicino ci evita anche di dover montare un salvanodo tra la torpille e la sua battuta. Il pregio principale di queste zavorre affusolate è che non non schiacciano il monofilo in nylon su cui sono inserite.

Piccolo vantaggio sull’abboccata, pescando a bolognese

Considerando poi il fatto che scorra sulla lenza forse non rappresenta un vantaggio per ciò che riguarda la percezione sul galleggiante delle tocche più leggere, né comunica al pesce una minore inerzia di tutto l’apparato, come invece avviene quando il piombo scorrevole fa parte di un calamento poggiato interamente sul fondo. Nel caso del calamento sospeso verticalmente e sostenuto dal galleggiante, l’inerzia del boccone (cioè la resistenza che oppone al trascinamento) è dovuta alla spinta positiva del galleggiante, annullata quasi del tutto proprio dalla zavorra presente sul calamento.

La torpille comunque non è l’unico piombo scorrevole possibile. Si potrebbe optare anche per il pallettone (o pallino). Alcuni distributori come per esempio Cralusso hanno pallettoni calibrati ed estremamente precisi, addirittura montati su tubicino in gomma. Il produttore li descrive con queste parole: “Piombi spaccati di forma sferica fissabili sulla lenza grazie ad un segmento di silicone che ne consente l’intercambiabilità preservando l’integrità del monofilo“. Questo pallettone ha una marcia in più perché spaccato e facile da sostituire.

Statisticamente i pescatori italiani che decidono di armare la bolognese con una piombatura “secca” sono a stragrande maggioranza amanti della torpille; tuttavia il pallettone è molto apprezzato da chi ricerca un assetto il più stabile possibile in caso di corrente (pensiamo soprattutto a canali e fiumi) anche se è in mare, nella bolognese a mare mosso, che trova forse il più largo uso.

Na notare anche che, per abitudine diffusa, la torpille non viene schiacciata sul filo (al massimo la si ferma sopra e sotto con piccole mignonette, pallini di piombo spaccati). La sfera, invece, subisce la “pressione delle pinze” da parte di molti cannisti anche se questa pratica è sconsigliabile se si usano fili di diametri sottili.

A questo punto, abbiamo descritto la situazione: esistono due principali tipi di piombatura secca.

  • Il pallettone intercambiabile ha il  suo perché proprio nella miglio facilità di adattare la paratura sul posto senza dover necessariamente operare tagli e rifare nodi.
  • La torpille (italianizzata “torpilla”) resta la zavorra fusiforme più usata da chi fa bolognese con piombatura secca.

 

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