I cucchiaini possono dividersi in rotanti ed ondulanti, sì ma in questo articolo vogliamo darti delle informazioni utili per farti usare quelli giusti nella pesca in mare a traina. Con questa tecnica potrai catturare pesci predatori di grandi dimensioni come il dentice e la palamita. E loro amano i cucchiaini!
Il cucchiaino rotante ha un asse centrale intorno al quale gira una paletta, alla base dell’asse è fissata un’ancoretta. L’ondulante, invece, è costituito da una lamina metallica leggermente piegata. Nella pesca in mare il rotante viene impiegato raramente, mentre l’ondulante viene utilizzato con molto successo.
Cucchiaini da pesca: quali artificiali sono migliori nella pesca a traina?
I pesci di mare che si possono catturare con i cucchiaini ondulanti sono diversi, tra quelli costieri possimao citare spigole, dentici, palamite, sugarelli, occhiate, aguglie, pesci serra, barracuda e sgombri, mentre se utilizzati in altura possono catturare tonni, lampughe e tombarelli. Di norma per i pesci di piccola taglia sono da preferire i modelli con ancoretta o monoamo di colore argenteo e di dimensioni comprese fra i 3 e i 10 centimetri, mentre per le prede di stazza più sostenuta si possono utilizzare anche modelli più grandi.
Per essere trainati perfettamente devono navigare totalmente immersi, è quindi bene zavorrare la lenza con piccoli affondatori idrodinamici o piombature. In commercio esistono ondulanti dalle forme, dimensioni e colorazioni diverse: da pochi centimetri, adatti ad essere trainati piuttosto lentamente, sino a modelli di venti centimetri ed oltre, destinati a grosse prede. Al di là di un semplice fattore estetico, nella scelta del cucchiaino vanno presi in considerazione anche il suo profilo ed il suo peso. Un minimo di accenno va fatto anche alle colorazioni.
Cucchiaini: preferiamo gli argentati, lucenti e lunghi
La tendenza del pescatore italiano è quella di impiegare cucchiaini con cromatura argentata, sia lucidi che martellati. Meno usati i modelli dorati o colorati, al più vengono utilizzati quelli cromati con piccole macchie di color rosso. I luoghi maggiormente interessanti per queste esche sono essenzialmente quelli del sottocosta, con interesse particolare per le foci dei fiumi e delle lagune. L’andatura statisticamente più produttiva si aggira intorno ai 3 nodi. I monofili impiegati variano a seconda delle prede e naturalmente dalle dimensioni dell’esca. Solitamnete però i terminali variano come diametro da uno 0,20 a uno 0,60 millimetri.
Ottima alternativa ai cucchiaini sono le anguilline (vai alla pagina e scopri di più)!