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Come si pescano le occhiate a traina?

Praticare la pesca a traina leggera alle occhiate è divertente e, qualche volta può portare anche a fare bei carnieri di pesci di bella stazza (pur trattandosi di occhiate).

Questa specie di branco, appartenente alla famiglia degli spa­ridi, è spesso ricercata sia come esca viva sia come cattura da portare a casa. Noi di PESC.it ti consigliamo di trattenerla solamente quando pensi di mangiarle perché sono grandi.

Come si pescano le occhiate a traina?

In questo articolo ti diremo le cose da sapere sulla pesca a traina dell’occhiata (Oblada melanura): come è fatta, dove si pesca, con quali esche e in che modo trainare.

Iniziamo adesso dicendo una ovvietà, forse: ha gli occhi particolarmente grandi, da cui il nome. In realtà sulla coda, da entram­bi i lati, ha una macchia nera bordata di bianco. Anche quello può sembrar un occhio.

Occhiate: come sono fatte

La bocca è di tipo protrattile, non molto grande, con la parte inferiore leggermente più lunga di quella superiore. Ha il corpo ellittico e com­presso sui lati, di colore argentato, leggermente più scuro verso il dorso.

Raggiunge i 40 centimetri, per un peso di circa 1200 grammi (ma sono casi rarissimi).

Come tanti altri pesci argentei, quando è viva ha colori brillanti, mentre dopo la morte il colore si trasforma in argento/grigiastro.

Le sue carni, specie se cucinate alla griglia, sono particolarmente gustose.

Occhiate: dove si pescano

È un pesce molto comune lungo le nostre coste; privilegia i fon­dali di roccia mista a posidonia, specialmente in quei luoghi ove il fon­dale degrada fortemente. In aprile, con l’inizio del periodo riproduttivo, i branchi cominciano ad avvicinarsi alle coste e a salire dalle profondità.

Durante il giorno si tiene abbastanza lontana dalla riva, per avvicinarsi poi nel tardo pomeriggio e rimanervi sino a 2 o 3 ore dopo l’alba; in caso di mare mosso, invece, preferisce sostare in prossimità degli scogli, attirata dall’abbondante cibo che la forza delle onde mantiene in sospensione.

In estate e con vento di scirocco, scelgono zone di profondità esigua; è allora possibile una pe­sca di superficie con piume, octopus, cucchiaini e piccole e strette strip-bait. In primavera, nel periodo conclusivo della bella stagione e all’inizio dell’autunno si utilizzano cucchiaini e pe­sci in gomma, debitamente piombati.

Occhiate: come si pescano

In genere si usano canne da pesca a traina di libraggio molto contenuto (4/8 libbre) ma si possono anche adattare alla bisogna canne da pesca a bolentino, avendo però l’accortezza di non chiudere del tutto la frizione.

Le esche artificiali da preferire sono piccoli minnow, i cucchiaini ondulanti e le piume che, pur essendo sempre molto valide, oggi hanno perso attrattiva presso i nuovi praticanti della traina che preferiscono le anguilline da traina montate sul filo fluorocarbon migliore.

In ogni caso, il modo in cui l’occhiata aggredisce l’esca è violento, così come la sua reazione una volta allamata. Posizionandosi di traverso causa una notevole resistenza.

Non è strettamente necessaria la ferrata ma il recupero deve essere lento e deciso.

Per ciò che riguarda la strategia di pesca, ricordiamoci che le occhiate sono pesci di pesci di branco: proprio per questo, una volta avute le prime catture è consigliabile timonare la barca facendo degli “8” e dei cerchi grandi in modo da ripetere le catture.

Almeno, questo è quello che ci si augura quando si è a pesca di occhiate a traina.

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