Piombi
Piombi da pesca a carpfishing: nelle prossime righe vogliamo darti tante informazioni utili sui piombi da pesca alla carpa. Per noi sarà un piacere aiutarti a scegliere la zavorra che fa al caso tuo, sperando che poi vorrai ricompensarci quando avrai bisogno di comprare online canne da carpfishing al miglior prezzo! E vale ovviamente anche Perché il nostro lavoro su PESC.IT è spedirti velocemente prodotti di canne
Sapere tutto sui Piombi da Carpfishing
Devi sapere che ci deve essere una relazione fra il peso del piombo e l’amo che usi. Non fare l’errore di montare un piombo troppo piccolo, altrimenti non otterrai l’autoferrata.
Ora vediamo di approfondire la funzionalità dei piombi in base alla conformazione del fondale, dell’ambiente di pesca e delle nostre esigenze in fatto di montature:
In line, a perdere, con gli spuntoni, tondi, affusolati… tanti piombi!
Sono numerose le tipologie di piombi, tanto da metterci quasi in imbarazzo quando siamo costretti a scegliere. E allora, ecco una carrellata che comprende le zavorre più usate con tanto di caratteristiche che le rendono adatte per affrontare determinate condizioni piuttosto che altre… una guida per indirizzare con razionalità le nostre scelte.
I piombi in linea
Tutti noi siamo partiti usando questi piombi, adattando quelli in commercio per altre tecniche alle nostre esigenze. All’inizio, addirittura, la corsa del filo nel foro veniva bloccata con un piombino spaccato ben fermo appena sopra il piombo. Quei tempi sono lontani e oggi usiamo clip particolari che ci permettono di bloccare e sbloccare la girella del finale proprio nel foro. Questo tipo di zavorre, dunque, prevede che la lenza passi all’interno del piombo e per questo motivo sono considerate le migliori in quanto a capacità autoferranti… e per un semplice motivo, e te lo spieghiamo di seguito;
quando la carpa si allontana ormai già punta, il finale si distende e il peso del piombo si distribuisce immediatamente sulla punta dell’uncino… ferrando al nostro posto. Poi, saremo noi a imprimere una seconda ferrata che completi il lavoro, anche se c’è chi non lo fa neanche perché convinto che basti il peso del piombo ad allamare il pesce.
È chiaro che anche la forma della zavorra influisce su questa capacità: se è affusolato il peso si distribuisce per il lungo e ferrerà meno, ma possiamo lanciarlo più lontano, mentre se è a pera schiacciata avrà il peso concentrato e il baricentro giusto per piantare meglio l’amo in bocca al pesce… ma realizzeremo lanci meno lunghi.
Attenzione, però, perché i montaggi realizzati con questa zavorra non vanno usati in quei posti dove abbondano ostacoli o quant’altro possa impigliarsi sulla lenza… la sicurezza delle carpe prima di tutto!
I piombi a perdere
Anche i piombi fuori asse, cioè quelli senza foro che si fermano sulla lenza grazie a una clip o a un semplice nodo, sono stati utilizzati in maniera “originale” nei primi anni della tecnica: si usavano quelli per la pesca in mare, più pesanti di quelli che in genere si trovavano nei negozi di pesca d’acqua dolce, e all’inizio servivano a realizzare montaggi del tipo helicopter rig, cioè legati alla fine della lenza con un finale libero di ruotare appena sopra.
In seguito, anche grazie al sempre crescente numero di sostenitori del catch & release, queste zavorre sono state abbinate a clip in line che tengono il piombo, per l’appunto, fuori asse rispetto alla lenza e che, in caso di incaglio, si aprono lasciando la zavorra sul fondo. In questo modo, si riesce a combattere con la preda senza il pericolo di incagli e, nel caso in cui dovessimo rompere la lenza, la carpa non dovrebbe portarsi dietro anche un “coso di piombo” da 200 grammi.
Oltre alla natura etica, questo tipo di zavorre funziona egregiamente in tante situazioni, ancorando per bene la lenza sul fondo e donandole naturalezza grazie ai centimetri di gioco tra il peso stesso e il punto d’attacco alla lenza, molto utile soprattutto in corrente.
Questo stesso gioco, però, è causa di un minor effetto autoferrante: prima che il piombo scarichi tutto il suo peso sulla punta dell’amo, la carpa può avvertire la tensione della lenza e insospettirsi. Un altro difetto è la scarsa “vocazione” per il lancio, perché vanno meno lontano e favoriscono i garbugli, mentre sono ottimi quando caliamo il finale dalla barca.
Approfondiamo tecnicamente andando oltre queste 2 categorie
Queste sono le due grandi categorie che dividono il pianeta dei piombi da carpista fra quelli buoni per la pesca su fondali puliti, gli in line, e quelli buoni per gli ambienti con ostacoli, a perdere. Tuttavia, ci sono tanti motivi per scegliere un piombo invece che un altro, primo fra tutti la funzionalità degli stessi in determinati tipi di ambiente.
Prendiamo come esempio la pesca in fiume: potremo affrontare fondali di sabbia, scalini, rocce, sassaie, melma, acqua ferma o corrente… tutte situazioni diverse fra loro che “vogliono” piombi dedicati. Per esempio, in corrente non si usano zavorre a sfera o a pera, rotolano sul fondo, e il peso dipende dalla velocità della corrente… in casi estremi siamo costretti a usare anche 300 grammi.
Quanto è soffice il fondale?
Ai fattori da prendere in considerazione si aggiunge anche la consistenza del fondale: sulla sabbia e nel fango è meglio usare piombi affusolati e a perdere che si infangano lasciando il finale in pesca e ancorandosi al fondo; sui dislivelli e sulle risalite molto marcate si lasciano preferire le zavorre di forma schiacciata con gli speroni, i cosidetti “grip”, che tengono ben ferma la lenza senza scivolare. E poi, è meglio usare gli in line oppure quelli a perdere? Se il fiume è stracolmo di ostacoli la risposta vien da sé… a perdere! Se il fondo del fiume è pulito, invece, dobbiamo considerare la consistenza del fondale e lo spot che abbiamo scelto: nella melma e nella sabbia a perdere, mentre in piena corrente su fondali duri è meglio la versione in line.
Piombi da carpfishing : Come e Dove si usano (consigli per la scelta)
AFFUSOLATO IN LINE
Ottimo per lanciare lontano senza bisogno di montaggi a elicottero, grazie alla forma molto aerodinamica, questo piombo ha un potere autoferrante relativamente scarso; il motivo è che distribuisce il suo peso sull’amo in maniera progressiva.
Sconsigliato su fondali melmosi, perché penetra con facilità nel fango portandosi dietro il finale.
Non è molto indicato nemmeno in corrente, perché potrebbe rotolare sul fondo mettendo fuori pesca il montaggio. In definitiva, funziona bene in acqua ferma e fondali duri e senza dislivelli. Quindi, è ottimo quando dobbiamo lanciare lontano per raggiungere il punto esatto dove un branco di carpe sta mangiando con convinzione le nostre esche su un fondale piatto.
A PERA SCHIACCIATA IN LINE
Non è aerodinamico allo stesso modo dell’affusolato ma rimane buono per il lancio. In più, però, ha una forma compatta che garantisce un’ottima autoferrata e due lati piatti che ci assicurano che non scivoli su risalite poco marcate. Nelle versioni più pesanti diventa un ottimo piombo anche in corrente, purché il letto del corso d’acqua sia pulito. C’è chi lo usa anche per calare le lenze a lunga distanza perché spera nel maggior effetto autoferrante, e non a torto; anche se la “vocazione” di questo piombo è la pesca in acque ferme a media distanza e al lancio: buona aerodinamica, stabilità sul fondale e ottima autoferrata.
PIRAMIDALE IN LINE
Buona aerodinamica e potere autoferrante discreto, perché ha il baricentro verso il basso e distribuisce velocemente il peso sull’amo. Vista la forma squadrata, si può adattare anche alla pesca in fiume, purché con corrente moderata, e su risalite molto dolci. La fessura permette alla clip blocca finale di sfilarsi in caso di incaglio e questo rende possibile anche la pesca in ambienti con ostacoli. Un ibrido che può tornare utile in situazioni complicate, magari su fondali non puliti ma lontani da riva, con carpe sospettose e pescando al lancio.
FEEDER IN LINE
Il “piombo pasturatore” esiste solo in versione in linea, perché sarebbe complicato lanciare una palla di pastura avvolta su un piombo nella versione in deriva senza ingarbugliare il tutto. Pastura, polenta e method mix formano una palla compatta aderendo alle alette che avvolgono il piombo e garantiscono che il nostro richiamo sia esttamente vicino all’esca. Non si lancia lontano e per due motivi: la palla di pastura è voluminosa e pesante e frena la corsa del piombo: se lanciassimo forte con una canna molto, ma molto robusta, l’attrito con l’aria e con l’acqua disperderebbe la pastura in ogni dove perdendo l’effetto che vogliamo ottenere dalla zavorra. Ottimo a marginal fishing nei fiumi e nei piccoli laghi a pagamento dove è facile che i pesci siano abituati alla pasrtura da fondo che usano i pescatori all’inglese o a legering.
GRIP IN LINE A PERA E AFFUSOLATI
Per quanto riguarda l’aerodinamica e la capacità autoferrante, facciamo pure riferimento a quanto detto per i “cugini” senza rampini… tranne per un piccolo particolare: quando i rampini fanno presa sul fondo, che sia di sassi o di terreno duro ma accidentato, l’autoferrata è più efficace, perché non c’entra solo il peso ma anche la resistenza offerta dal piombo bloccato in parte sul fondo. Entrambi vanno bene in corrente, con preferenza di quello a pera schiacciata, e tengono il finale ben steso sul fondo anche su risalite piuttosto accentuate: ottimo per posizionare l’esca ai piedi di uno scalino oppure a metà dello stesso, si usano anche quando peschiamo al lancio su fondali che cambiano ogni due metri e dove è difficile, quindi, calcolare su che tipo di fondale cadrà la zavorra. Su fondali sgombri di ostacoli, sono perfetti se caliamo dalla barca.
SFERA A PERDERE
Per quanto riguarda le capacità autoferranti, il piombo a sfera è il migliore in assoluto, perché appena la carpa mette in tensione il finale e incontra la resistenza del piombo alzandolo, il peso della zavorra si scarica per intero sulla punta dell’amo. Detto questo, anche la sfera ha i suoi bei difetti: rotola in corrente, tranne su fondali parecchio melmosi dove sprofonda, ed è a perdere, quindi il gioco tra finale e piombo limita un po’ le capacità autoferranti. Tuttavia, è ottimo per pescare su fondali piani e uniformi, soprattutto se leggermente melmosi o sabbiosi. Sulla base dei plateau e sulle risalite, invece, rotola e porta fuori pesca il finale. Per quanto riguarda il lancio, è “senza infamia e senza lode”.
AFFUSOLATO A PERDERE
Perfetto per i lanci a lunga distanza, è il piombo ideale per realizzare montature a elicottero: taglia l’aria come pochi e non ha alcun ostacolo davanti a sé durante il volo come invece accade se lo usiamo in versione in line. Si può usare anche in modo classico, cioè in deriva prima del finale: in questo caso diventa perfetto per pescare nella melma, perché affonda come un dito in una torta senza richiamare dietro di sé il finale e quindi l’esca. Non è indicato su forti pendenze perché potrebbe rotolare quel poco che basta a mettere fuori pesca il finale. Tra l’altro, è ottimo per sondare la consistenza del fondo se non abbiamo la barca. A proposito di barca, questa zavorra è pensata per la pesca al lancio, per calare è meglio scegliere altre soluzioni.
“SAPONETTA” A PERDERE
Di forma schiacciata e incavata al centro, è una zavorra ottima per la pesca in fiume con corrente sostenuta: si schiaccia sul fondo e non subisce l’azione dell’acqua che gli scorre sopra senza muoverlo. Ha una buona capacità autoferrante ma non è proprio l’ideale per lanci lunghi. Poco male, in genere lo si usa per pescare a marginal fishing in fiume… non servono lanci lunghi. È utile pure in acque ferme, soprattutto se caliamo dalla barca… anche se scivola su risalite marcate del fondo. Il modello con foro centrale, invece, più spesso e meno largo, risulta più efficace in autoferrata e tiene meglio la posizione su fondali in pendenza.
GRIP A PERDERE
A cerchio o a goccia, i rampinati in deriva sono utilizzatissimi da tanti di noi, perché diventano buoni in tante situazioni, eccezion fatta per la pesca oltre i 60-70 metri al lancio: sul fango, sulla sabbia, sulla roccia, sulle sassaie… tengono sempre la posizione anche su risalite marcate del fondo, garantendo un effetto autoferrante del tutto soddisfacente, sempre grazie ai rampini che offrono una leggera resistenza quando il pesce fugge con l’amo in bocca. Anche in fiume diventano spesso indispensabili, soprattutto con corrente forte e pescando nei rigiri d’acqua. In definitiva, non deve mai mancare nella borsetta porta-piombi.
SASSO LEVIGATO A PERDERE
Si tratta di una pietra vera e propria, levigata e dotata di girella… un perfetto piombo a perdere che piombo non è, una soluzione ecologica che diventa utile anche per quanto riguarda il mimetismo. Pescando sui sassi, infatti, la zavorra si confonde con il fondo e la presentazione ne guadagna in naturalezza. Per quanto riguarda le altre caratteristiche facciamo riferimento a quanto detto per le “saponette”, anche se hanno un peso specifico minore, quindi sono più grandi dei piombi normali dello stesso peso, e di conseguenza hanno minor effetto autoferrante.
Tutto sui piombi da Surfcasting
Quando si pesca a fondo da una spiaggia è opportuno scegliere il piombo giusto, per questo vogliamo darti anche tante informazioni utili sui piombi da surfcasting.
Curiamo con grande attenzione anche il grande Blog del nostro negozio di pesca online PESC.IT perché anche se magari hai già i tuoi piombi, se ti servissero canne da surfcasting, potresti ricordarti di ordinarle qui su questo e-commerce. Se poi sei all’inizio potrebbero esserti utili un paio di KIT da surfcasting con canna e mulinello per la pesca dalla spiaggia.
Spesso si è portati a pensare che basti che una zavorra sia sufficiente a portare lontano gli inneschi perché quella faccia al caso nostro; di conseguenza qualcuno guarda il mare davanti a lui, collega un piombo da 120 grammi alla lenza di una canna capace di lanciarne 130 e pensa di essere “a posto”. Le cose, normalmente, non stanno così.
Piombi da surfcasting: le grammature
Nella realtà dei fatti non è così facile, perché a seconda dello stato del mare e a seconda della nostra necessità di raggiungere la distanza dovremo scegliere la specifica zavorra giocando su due valori che a essa sono collegati: la forma e il peso. Se per la seconda serie di valori la differenza è intuitiva (che si ragioni in grammi o in once), per la prima il discorso è complesso e articolato. La forma di una zavorra, la presenza di un’astina in acciaio per il collegamento del filo e, ancora, la presenza di eventuali appendici esterne (pensiamo ai rampini) sono tutti elementi che influiscono sulla tenuta al fondo e sul coefficiente aerodinamico del piombo (spesso indicato con la sigla Cx). Riguardo la tenuta al fondo, questa potrà andare dal valore bassissimo di una zavorra a ogiva fino all’altissima tenuta di una piramide o di uno spike. Il concetto di tenuta al fondo è relativo alla forza di trazione che si esercita sul piombo, tirato dal filo per effetto delle onde e delle correnti.
Scelta della zavorra in base al fondo
Osservando un piombo ci si può fare un’idea di cosa succede quando si trova sul fondale, esposto alla trazione della lenza e alla spinta laterale della corrente. Da una valutazione del genere si può capire se un piombo sarà più o meno soggetto a rotolare. Ogive, pere e sfere rotolano bene, mentre piombi dal profilo squadrato, o dotati di alette o spike, non rotolano per nulla. Il comportamento di una zavorra, poi, varia in funzione del fondale: e questo è un argomento particolarmente interessante. Non parliamo della differenza fra sabbia e roccia, ovviamente, ma delle possibili differenze tra i tipi di fondali sabbiosi, che sono determinati dalla grana della rena (più o meno fine) e dallo stato del mare, capace di “aprire” il fondale e far affossare i piombi dentro la sabbia. Per rendere l’idea pensiamo alle “sabbie mobili”: il piombo arriva dall’alto trascinato dalla forza di gravità; se il fondale è “ben aperto” si pianta per due terzi della sua massa ed è possibile che il movimento dell’acqua (più intenso su spiaggia bassa) lo porti ad affossarsi fino a scomparire del tutto. È in queste situazioni che chi sta impiegando una grossa piramide e una lenza madre di diametro contenuto rischia seriamente di rompere il filo… pensando magari di aver lanciato su quell’unico scoglio isolato (punto d’incaglio) che in realtà non esiste. In queste situazioni è più intelligente usare uno spike o una piramide doppia. In alternativa, se la corrente laterale è scarsa, anche una sfera farà al caso nostro.
Tre categorie per la pesca dalla spiaggia
La “scolastica” del surf casting mediterraneo vorrebbe che si identificassero tre categorie di piombi in funzione della tenuta di cui danno prova: bassa, media o alta. I primi hanno forma di ogiva e vanno preferiti per la ricerca della distanza in condizioni di mare calmo. I secondi sono un compromesso tra la lunga gittata e la discreta presa sulla rena. I terzi di solito presentano forme più tozze e squadrate, con facce piane utili a migliorarne l’ancoraggio sul fondo anche in condizioni di forte turbolenza. Siccome si lanciano abbastanza male, nel caso di necessità della ricerca della distanza possono essere rimpiazzati dagli spike, piombi a ogiva che sfruttano i rampini in filo d’acciaio per ancorarsi al fondo.
Distanza di lancio dei piombi: cos’è il CX?
La sigla internazionale del coefficiente aerodinamico di penetrazione è “Cx”, valore che quantifica le capacità aerodinamiche di un corpo in movimento attraverso l’aria. Questo coefficiente si esprime con una cifra che va da 0 a 1: tanto più il Cx di un piombo tende a 0 e tanto più il piombo è aerodinamico, quanto più invece il valore si avvicina a 1 e più il piombo ha difficoltà a penetrare l’aria. Un altro fattore che influisce sulla distanza del lancio è la portanza, ovvero la capacità di un piombo di farsi sostenere dall’aria mentre l’attraversa. è più alta nei piombi scanalati o dotati di incavature tonde come le palline da golf. Tuttavia, l’effetto di portanza è marginale rispetto all’attrito aerodinamico dettato dal Cx.